"Memento mori" - MOSTRA PERSONALE città di Milano Italia
Memento mori
Mostra personale
di Solares Alejandrina
a cura di Antonia Guglielmo
Solares è lieta di invitarLa al vernissage della sua mostra personale MEMENTO MORI che si terrà Domenica 26 Gennaio 2014 ore 18, presso CIRCUITI DINAMICI a Milano, via Antonio Giovanola, 19C.
Solares Alejandrina espone una nuova serie di opere dal titolo “the new picture balloonhandwritting blue” opere che sviluppano le sue ultime ricerche pittoriche tra segno grafico e poesia visiva. La serie pittorica è composta da otto opere, a completamento del percorso espositivo sono state scelte ed inserite altre due opere”: un libro d’artista/libro oggetto dal titolo “ho scritto più volte... io morirò” e una video performance dal titolo “ANXIETY”.
Il percorso espositivo sviluppa e indaga la frase “io morirò” dal quale nasce l’idea del titolo della mostra.
MEMENTO MORI -Alejandrina Solares
presentazione di Antonia Guglielmo
« Automatismo psichico puro, attraverso il quale ci si propone di esprimere, con le parole o la scrittura o in altro modo, il reale funzionamento del pensiero. Comando del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica e morale. » (manifesto surrealista 1924)
L'esposizione dell'artista è definita da tre momenti diversi in termini di linguaggio e tecniche descrittive.
In questi differenti lavori Solares fa un'operazione comune a tutti, c'è una manipolazione dell'iconografia quotidiana che porta in un mondo altro, in cui lo spaesamento e il non definito hanno il predominio.
Per quanto riguarda la video performance la sua precisa volontà è quella di lasciare l'osservatore in bilico, di disarmarlo della sua razionalità, attraverso la distorsione di immagini e suoni che di per sé sono parte del nostro ordinario, ma utilizzati in modo parziale ed alterato.
E' come se tutto fosse in attesa di uno pseudoavvenimento che si presenta con la serietà e l'aggressività di una profezia.
Mentre per le opere grafiche e per il libro oggetto si viene coinvolti in una sorta di meditazione attraverso la ripetizione segnica di parole e soggetti con un uso del colore al pari non consolatorio o di conforto , ma intenzionalmente enigmatico.
Questa esplorazione/ripetizione catartica la potremmo definire ‛terapeutica'
In THE NEW BALLONHANDWRIYYING BLU sì è delineato un'ideale progettuale imaginifico, in cui infiniti spazi, tempi, sensi si intrecciano in illimitate possibilità di fruibilità progettuali, nessuna mai preferenziale, come se nella complessità delle numerose ipotesi possibili sia urgente la non scelta. Si abbozzano delle cartografie interiori invisibili, che delineano infinite strade da percorrere per arrivare a liberarci dall'asfittica paura del divenire.
Infine nel fragile libro oggetto, ci ritroviamo imbrigliati nella mescolanza della intrigante texture materica, caratterizzata anch'essa dalla ossessiva presenza catartica del segno grafico, una forma di mantra esorcizzante circolare.
Comunicato stampa
Memento mori
Mostra personale
di Solares Alejandrina
a cura di Antonia Guglielmo
Inaugurazione della mostra Domenica 26 Gennaio 2014 ore 18.
Opere in mostra dal 26 Gennaio 2014 al 4 Febbraio 2014
Presso Circuiti Dinamici, via Antonio Giovanola, 19c Milano.
Solares Alejandrina espone una nuova serie di opere dal titolo “the new picture balloonhandwritting blue” opere che sviluppano le sue ultime ricerche pittoriche tra segno grafico e poesia visiva. La serie pittorica è composta da otto opere, a completamento del percorso espositivo sono state scelte ed inserite altre due opere”: un libro d’artista/libro oggetto dal titolo “ho scritto più volte... io morirò” e una video performance dal titolo “ANXIETY”.
Il percorso espositivo sviluppa e indaga la frase “io morirò” dal quale nasce l’idea del titolo della mostra.
Il lavoro esposto è parte di un percorso di ricerca che coinvolge l’esplorazione e l’indagine di aspetti legati al corpo malato, alla sofferenza e alla minaccia di morte. Oltre alle opere della serie pittorica “New picture balloonhandwritting blue” il visitatore troverà esposto un libro d’artista e una video performance. Concettualmente questi lavori sono in relazione con la lunga catena di esperienze che troviamo nella storia sotto la definizione di "Memento Mori".
L’artista Solares Alejandrina nel suo lavoro crea opere astratte e concettuali. I suoi lavori sondano la vita, la esplorano in modo ambiguo insieme ai confini invisibili del corpo, analizzano la precarietà della vita perché è una qualità universale della natura umana, attraverso il confronto con argomenti come; la morte, la sofferenza, la malattia e il dolore fisico.
I suoi ultimi quadri combinano la densità concettuale di una forza narrativa iconica sottile con la scrittura, nelle sue opere compare la presenza simultanea di scrittura e d’immagine, su un'unica superficie. Segni calligrafici si intrecciano con immagini, entrambi hanno un valore di simbolo occulto o di frammenti testuali arcani, l'immagine appare come un groviglio ma potrebbe anche essere letta come un tessuto o una serie di canali / filamenti. Le sue opere evocano l'impressione e la reminiscenza dei graffiti e delle iscrizioni come le epigrafi.
Nelle opere “the new picture balloonhandwritting blue” la frase “io morirò”, in lingua italiana, fluisce attraverso la superficie della tela e crea una sorta di cartografia di segni, il lavoro è basato su una scrittura magica che aspira a mettere lo spettatore di fronte all'importanza del suo essere qui e ora (hic et nunc). La frase appare come un ripetersi ovvio del fatto che un giorno la nostra vita avrà fine, comparendo con forme ossessive e ripetitive dando l'impressione che sia l'unico modo per l'artista di lenire l'angoscia del confronto con la vita, la modalità della frase scritta ripetutamente assume in queste opere la funzione di una "sorta di meditazione" ed di una "sorta di anestesia".
Descrizione tecnica del lavoro
Titolo della serie composta da 8 opere : “The New picture BalloonHandwritting blue v-1,2,…”
Autore : Solares Alejandrina
Anno: 2013-2014
Tipo: Pittura su tela e scrittura a mano, montate su lastre di alluminio.
Materiale: inchiostro blu, pastello, gessetto, nastro adesivo.
Tecnica: tecnica sperimentale definita “palloncinografia blu” (balloon-handwritting).
Dimensioni: misura unificata 66cm x 94cm
Solares definisce queste opere in questi termini:
“Penso che oggi il confronto con la precarietà del corpo sia sempre più difficile soprattutto ora che siamo immersi nella tecnica e non c’è un confine tra naturale e artificiale; attualmente la morte è divenuta un tabù e siamo angosciati dal confronto con il dolore fisico, la sofferenza, i patimenti e la malattia. Nel mio lavoro sono questi argomenti che costituiscono il tema centrale delle mie opere perche penso che affrontare queste tematiche contribuisca in modo determinante nella crescita dell'individuo e nella sua felicità; in tal senso le mie opere sono un modo per trovare coraggio ed una reazione per non svuotare la vita, che è sempre una cosa grandiosa”.
“Penso che le persone, attraverso le esperienze positive o negative e l'ambiente circostante creino la loro vita; le mie opere ricordano che senza nessuna eccezione la morte arriverà, senza differenza di sesso o colore della pelle, di nazionalità e di classe sociale, ricordando l’uguaglianza tra uomini, il mio lavoro sottolinea quanto sia importante rispettare e riconoscere il valore della vita. Ballonhandwritting blue rammenta che moriremo e nel farlo evidenzia che siamo vivi, prospettandoci la possibilità di fare qualcosa di bello oggi con la nostra vita, per noi e per gli altri”.
Solares Alejandrina Josefina, Libro d’Artista “Ho scritto più volte …. io morirò”, 2006-12, Unico esemplare, Argilla cruda, tessuto e tecnica mista, dimensioni variabili (libro aperto cm) (Chiuso cm 35 x 30 x 70h), Peso 2kg .
Questo è un libro scultura, composto da più pezzi unici che potremmo definire come “pagine”.
Si tratta di un oggetto tridimensionale che non si presta alla manipolazione. L’artista affida il proprio messaggio scritto a una superficie precaria, una frase scritta con il carbone su una superficie simile alla terra.
Il lavoro assume una riflessione sul nostro stesso esistere, la vita umana si presenta fatta di poesia e di piacere, ma anche di pericolo, di costante precarietà, di mancanza di pace. L'unico modo per lenire l'angoscia della lucidità nel confronto con la vita, anche in questo lavoro le viene concesso dall'agire, nell'applicazione al fare artistico, è in queste condizioni che si svolge il lavoro, la modalità di una frase ripetutamente scritta le serve a creare “come” una sorta di meditazione e, al contempo, una anestesia.
Solares Alejandrina, Video performance “Anxiety”, 2008-2013 (riprese e montaggio video del 2008/2011- elaborazioni audio del 2013), videoinstallazione in loop, video, colore, sonoro, rumori, durata 1minuto 30 secondi. Montaggio realizzato con windows movie marke, power director e media show. Presentazione: proiezione in scala reale, Documentazione video.
Un tentativo di materializzare una realtà interiore come l’angoscia, la disperazione, la minaccia, l’inquietudine e il turbamento, operata attraverso la manipolazione del video. L'artista si autoriprende con una videocamera, realizza una videoperformance, l’opera si inserisce nella tematica dell’autoritratto. Il video è trattato con distorsioni, ibridazioni e mutazioni. Le immagini provengono dalle riprese fatte direttamente dall’artista nella sua abitazione. Il sonoro è frutto di collage musicali prodotti con un organo insieme a rumori registrati con il cellulare e rielaborati al computer. Il lavoro è frutto di una commistioni di linguaggi.
Sinosi: Il video pone l’osservatore davanti al mistero e alla paura di un evento, attraverso una miscela di realtà e fantasia.
Attraverso questa opera Solares tenta di far emergere una realtà-mondo interiore connotata da inquietudine, turbamento e disperazione, condizione intensa emozionale che in determinate condizioni e situazioni entra a far parte della vita delle persone.Il video crea nell’osservatore attraverso la manipolazione dell’immagine e l’atmosfera che evoca insieme al suono una situazione di coinvolgimento, l’osservatore si interroga e nello stesso tempo percepisce l’inquietudine, l’ansia e l’attesa di un evento temibile. Il video si chiude senza colpi di scena e senza risolvere il dilemma.
In questo lavoro Solares riprende il tema dell’Autoritratto ma mostra perdita d’interesse nella rappresentazione del soggetto, perchè entrano in campo parole come morte, dolore, sofferenza, malattia, sopravvivenza, tempo. Durante tutta l’opera l’artista mette in scena l’inquietudine e la sofferenza umana, utilizzando l’immagine manipolata tenta di dar vita a forti stati esistenziale che sembrano sfociare nella disperazione, nell’opera la protagonista compie gesti ripetitivi e ossessivi che sembrano essere dei tentativi di modifica del suo spazio esterno/interno, tutti i movimenti ed i gesti che compie cercano di far emergere i bisogni profondi che il dolore mette in campo; di autocorrogersi, di crescere e di trasformare il rapporto percettivo con gli eventi stessi che producono la loro sofferenza.
In questo video l’artista sviluppa un suo forte interesse per la parte emozionale del suono, il desiderio è quello di trasformare il suono in immagine, con sperimentazioni sul suono e sulla capacità del suono di illustrare l'immagine e viceversa.
Le opere che troverete esposte in questa mostra si basano su queste ultime ricerche personali.
Testo di Solares Alejandrina
New picture BalloonHandwritting blue / Palloncinografia Blu
di Solares Alejandrina Josefina
2013-2014
Le opere di Solares Alejandrina denominate New picture BalloonHandwritting blue sono una serie innovativa e raffinata di lavori realizzati su tela.
Descrizione tecnica del lavoro
Titolo della serie composta da 8 opere : “The New picture BalloonHandwritting blue v-1,2,…”
Autore : Solares Alejandrina
Anno: 2013-2014
Tipo: Pittura su tela e scrittura a mano, montate su lastre di alluminio.
Materiale: inchiostro blu, pastello, gessetto, nastro adesivo.
Tecnica: tecnica sperimentale definita “palloncino grafia blu” (balloon-handwritting).
Dimensioni: misura unificata 66cm x 94cm
Il lavoro:
Solares realizza un’opera, dove compare la simultanea presenza di scrittura e d’immagine su un’unica superficie. Questo lavoro evoca l’impronta, ricorda i graffiti e le scritte come nelle epigrafi.
Segni calligrafici s’intrecciano con immagini che hanno un valore di simbolo occulto o arcano frammento testuale, l’immagine appare come un groviglio o intreccio, ma potrebbe essere letta anche come un tessuto o una serie di canali/filamenti.
Questa scelta ha la funzione di rivelare la capacità dell’opera di travalicare i suoi significati più ovvi per mostrare e analizzare una dimensione mentale. Il motivo è la Crossboard, una sorta di scrittura che interagisce con la parola, c’è una natura interattiva tra la dimensione mentale del mondo dei segni (come la scrittura) e il mondo quotidiano concreto, ordinario, qualche volta sono confusi.
Tra questi due poli, l’artista ha creato un suo linguaggio e semantica, attraverso un nuovo codice personale che si presenta come un vero è proprio rebus da decifrare ma che è capace di mostrare una vera e propria cosmogonia, al centro della quale si trova il rapporto che intercorre tra la vita e la morte.
Da questo passaggio il lavoro “Palloncinografia blu” è un’opera fondata su una scrittura magica, che aspira a collocare l’osservatore davanti all’importanza del suo essere cui e ora (hic et nunc). L’artista riflette sulla precarietà della vita, vede e concepisce la morte come: " un caso, uguale ad essere nati" ma, purtroppo questa visione nel nostro contemporaneo è vissuta come un tabù.
Nell’opera la frase “io morirò” compare con una valenza ossessiva ripetitiva, questa soluzione artistica da l’impressione che l'unico modo che ha l’artista di lenire l'angoscia della lucidità nel confronto con la vita e i suoi processi all’interno di un quadro gnostico valido, le sia concesso dall'agire nell'applicazione al fare artistico nella chiarezza e nel confronto con la vita in se stessa, nel suo procedere e nei suoi processi, dove la modalità di una frase ripetutamente scritta assume la funzione di “una sorta di” meditazione e al contempo è una anestesia.
Concettualmente quest’opera è apparentata con quella lunga catena di esperienze che nella storia troviamo sotto la definizione di “mementi mori”. La frase scritta in corsivo scorre su tutta la superficie della tela e crea una sorta di cartografia segnica, l’aspetto lineare delle parole insieme al monotono blu delle immagini si combinano in un gioco tra pieni e vuoti che aspira a togliere al lettore/osservatore ogni facile appiglio, rimuovendo la possibilità di una interpretazione immediata e banale (o di un errore d’interpretazione).
Solares in “Palloncinografia blu” , come già evidenziato nei suoi precedenti lavori si è dedica alla sperimentazione di diversi linguaggi espressivi, approfondendo lo studio della tecnica e le
sue possibilità, creando contaminazioni tra i procedimenti, con conseguente realizzazione di opere ibride e innovative.
Nell’ultimo periodo l’artista ha sviluppato una sua personale tecnica pittorica che ha chiamato “Palloncinografia blu” questa tecnica coinvolge il suo corpo, in questo modo la sua presenza fisica diventa parte della realizzazione fisica delle sue opere. Questa soluzione “incarnata” usa il suo corpo (forme, peso e dinamiche) per trasferire l'idea artistica, agendo all'interno del supporto fisico del lavoro e trasferendo il di-segno sulla tela che rimane “come se fosse impresso” .
Tramite questo modus operandi l’artista ha dato vita a un suo particolare e riconoscibile segno pittorico che sviluppa attraverso un rigoroso monocromo blu. Il risultato di questa ibrida esperienza pittorica è quello di un disegno da intendere sia come metapittura sia come, metascrittura (un metalinguaggio), ma che compare sempre sulla tela al rovescio, modalità radunate tutte nelle opere “Palloncinografia blu”.
Caratteristiche del lavoro
(Perchè il blu?)
Il blue è una precisa scelta cromatica ed è parte caratterizzante della poetica dell’artista, il colore allude alla concettualizzazione e all'uso dei colori come parti della nostra interiorità,
utilizzato per interpretare e codificare, a livello artistico, le nostre vite interiori e i suoi misteri.
Un'altra caratteristica del lavoro di Solares è il supporto fisico utilizzato per realizzare il lavoro, questo supporto ha formalmente assunto l’aspetto di un telo o di un foglio.
Le sue opere hanno ha la caratteristica di presentarsi prive di cornice e di telaio.
Quest'ultima caratteristica è accoppiata con la produzione delle opere in sé: immediata (Body) pittura, diretto e fisico sulla tela, senza alcuna preparazione.
In generale le opere di Solares sono concepite per essere arrotolate o piegate, molto facile da spedire o da portare dentro in una valigia: molto vicino alla nostra vita quotidiana.
In effetti un artista, con le sue opere dentro in una valigia, può raggiungere la sua destinazione ed essere pronto ad esporre le sue opere, e poi di nuovo ripartire, per raggiungere un'altra
destinazione.
Come un moderno messaggero di arti visive.
Solares Alejandrina Josefina, Libro d’Artista “Ho scritto più di mille volte …. io morirò”, 2006-12, Unico esemplare, Argilla cruda, tessuto e tecnica mista, dimensioni variabili (libro aperto cm) (Chiuso cm 35 x 30 x 70h), Peso 2kg .
Questo è un libro scultura, composto da più pezzi unici che potremmo definire come “pagine”.
Si tratta di un oggetto tridimensionale che non si presta alla manipolazione. L’artista affida il proprio messaggio scritto a una superficie precaria, una frase scritta con il carbone su una superficie simile alla terra.
Concettualmente quest’opera è apparentata con quella lunga catena di esperienze che nella storia troviamo sotto la definizione di “memento mori ”.
Iniziai quest’opera ripensando al concetto di morte in quanto evento luttuoso e temibile, un indagine che nel tempo è divenuta più profonda, oggi mi interessa la morte in quanto è un evento reale alla pari del nascere ma che attualmente è un tabù.
In modo più ampio tutto il mio lavoro può essere accomunato ad un tema unitario, cioè le forme che assume la vita nel suo dilatarsi e organizzarsi, per ciò come artista prendo i miei soggetti partendo dalla vita, in questo modo ogni mio lavoro entra a far parte di una trama di vita.
È in questo contesto che quest’opera va collocata, il lavoro assume una riflessione sul nostro stesso esistere, la vita umana si presenta fatta di poesia e di piacere, ma anche di pericolo, di costante precarietà, di mancanza di pace. L'unico modo per lenire l'angoscia della lucidità nel confronto con la vita, mi viene concesso dall'agire, nell'applicazione al fare artistico, è in queste condizioni che si svolge il lavoro, la modalità di una frase ripetutamente scritta mi serve a creare “come” una sorta di meditazione e, al contempo, di anestesia.
In quest’opera utilizzo l’argilla cruda, un materiale con il quale ho un rapporto iniziato nell’infanzia.
Dall’argilla sono incuriosita dalla crudezza e dalla fragilità, sono interessata a questo materiale in quanto è ancora terra-polvere e voglio esplorarlo senza dover intervenire con il fuoco, in passato ho lavorato con il forno e con la ceramica ma poi ho rinunciato a questo processo di trasformazione del materiale perché mi interessava la emozione primaria del suo essere precario. Ad oggi questa scelta mi ha portato lungo un percorso in cui il materiale “terra” è diventato primario, sopratutto come metafora fisica-corporea.
Tendenzialmente il mio lavoro è di tipo esperimentale in tal senso mescolo materiali diversi, talvolta posso applicare diverse finiture come la cera, il latte di calce e altre sostanze che ritengo idonee, lo scopo resta comunque quello di generare una qualità della superficie che si presti bene ai miei processi di pensiero.
Spesso uso insieme all’argilla cruda anche altri componenti, materiali che scelgo perché penso comunichino e si integrino bene con il mio processo, in egual modo possono comparire degli oggetti all’interno dell’opera è entrano a far parte dell’opera contribuiscono a comunicare ulteriormente all’interno di un determinato dialogo visivo.
VIDEO
Solares Alejandrina, Video performance “Anxiety”, 2008-2013 (riprese e montaggio video del 2008/2011- elaborazioni audio del 2013), videoinstallazione in loop, video, colore, sonoro, rumori, durata 1minuto 30 secondi. Montaggio realizzato con windows movie marke, power director e media show. Presentazione: proiezione in scala reale, Documentazione video.
Descrizione: Un tentativo di materializzare una realtà interiore come l’angoscia, la disperazione, la minaccia, l’inquietudine e il turbamento, operata attraverso la manipolazione del video. L'artista si autoriprende con una videocamera, realizza una videoperformance, l’opera si inserisce nella tematica dell’autoritratto. Il video è trattato con distorsioni, ibridazioni e mutazioni. Le immagini provengono dalle riprese fatte direttamente dall’artista nella sua abitazione. Il sonoro è frutto di collage musicali prodotti con un organo insieme a rumori registrati con il cellulare e rielaborati al computer. Attraverso l’immagine cinetica e il suono, il lavoro è frutto di una commistioni di linguaggi. Questo lavoro si collega alla tradizione surrealista del Novecento.
Sinosi: Il video pone l’osservatore davanti al mistero e alla paura di un evento, attraverso una miscela di realtà e fantasia.
Attraverso questa opera Solares tenta di far emergere una realtà-mondo interiore connotata da inquietudine, turbamento e disperazione, condizione intensa emozionale che in determinate condizioni e situazioni entra a far parte della vita delle persone. Il video crea nell’osservatore attraverso la manipolazione dell’immagine e l’atmosfera che evoca insieme al suono una situazione di coinvolgimento, l’osservatore si interroga e nello stesso tempo percepisce l’inquietudine, l’ansia e l’attesa di un evento temibile. Il video si chiude senza colpi di scena e senza risolvere il dilemma.
In questo lavoro Solares riprende il tema dell’Autoritratto ma mostra perdita d’interesse nella rappresentazione del soggetto, perchè entrano in campo parole come morte, dolore, sofferenza, malattia, sopravvivenza, tempo. Durante tutta l’opera l’artista mette in scena l’inquietudine e la sofferenza umana, utilizzando l’immagine manipolata tenta di dar vita a forti stati esistenziale che sembrano sfociare nella disperazione, nell’opera la protagonista compie gesti ripetitivi e ossessivi che sembrano essere dei tentativi di modifica del suo spazio esterno/interno, tutti i movimenti ed i gesti che compie cercano di far emergere i bisogni profondi che il dolore mette in campo; di autocorrogersi, di crescere e di trasformare il rapporto percettivo con gli eventi stessi che producono la loro sofferenza.
In questo video l’artista sviluppa un suo forte interesse per la parte emozionale del suono, il desiderio è quello di trasformare il suono in immagine, con sperimentazioni sul suono e sulla capacità del suono di illustrare l'immagine e viceversa.
Altre esperienze: L'artista dall’anno 2000 realizza alcune esperienze di montaggio e manipolazione del video usando come materiale video il proprio corpo, sono autoregistrazioni che sfociano in video performance, tra i suoi video;
Video installazione IPNOTRANSOGNATORE opera esperimentale, l’artista costruisce un ipotetico macchinario in grado di leggere, archiviare e proiettare i sogni che facciamo da svegli, l’opera fu esposta a Lainate Milano, successivamente dalla trama di questo lavoro sfocia un Cortometraggio dallo stesso titolo presentato presso il cinema MULTISALA di Crema, la Biblioteca di Offanengo e al film festival.
Video installazione “La goccia che sale” il lavoro parte da un racconto di Dino Buzzati, fu presentato al Salon Primo dell’Accademia di Belle Arti di Brera presso la Fabbrica del Vapore a Milano e successivamente al Ex liceo Brera a Brera Milano nell’ambito delle commemorazione allo scrittore e giornalista scomparso.
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