Premio Il Segno

locandina

La mostra delle opere selezionate per la finale si svolgerà a

Palazzo della Racchetta, Ferrara, via Vaspergolo 4, 6, 6a

dal 26 luglio all’8 agosto 2014, nell’ambito del Ferrara Art Festival.

 

L’aggiudicazione dei premi si svolgerà sempre a Palazzo della Racchetta il giorno domenica 27 luglio alle ore 16.

 

CATALOGO MONDADORI, il catalogo potrà essere acquistato in libreria al prezzo di copertina (euro 60,00) a partire dal settembre 2014.

 

 

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La Giuria del Premio Il Segno 2014, composta da Enrico Ravegnani, Michele Govoni, Daniele Gozzi, Virgilio Patarini e Valentina Carrera,

dopo attento studio del materiale pervenuto, ha espresso GIUDIZIO FAVOREVOLE per l'ammissione di quest'opera.

 

La S.V. è invitata

Ferrara Art Festival

Domenica 27 luglio nel pomeriggio, alle 16,30, si inaugurano due mostre internazionali: la mostra tematica “La ruggine e la luce” e la mostra dei finalisti della sesta edizione del Premio Internazionale “Il Segno”.
 
La cerimonia di premiazione delle opere si terrà sempre alle 16.30.

La sera poi, a partire dalle 21,30, va in scena il concerto dei Rain Dogs in the Fog....

Le mostre proseguiranno fino all’8 agosto. Tutti i giorni dalle 15 alle 19.

Qui di seguito una breve presentazione degli eventi

PREMIO IL SEGNO 2014
Giunto alla Sesta edizione il Premio Il Segno ha lo scopo di selezionare, a livello internazionale, artisti emergenti da lanciare nel panorama dell’arte contemporanea in Italia. Nel corso degli anni la mostra dei finalisti è stata ospitata per tre anni a Milano, alla Galleria Zamenhof, poi a Venezia al Palazzo Zenobio, ed infine, negli ultimi due anni a Palazzo della Racchetta. Negli anni hanno presieduto la Giuria figure illustri del panorama italiano e internazionale come Rossana Bossaglia, Paolo Levi, Sergio Dangelo e Riccardo Licata.

Qui di seguito gli artisti finalisti in mostra a Palazzo Racchetta, selezionati dalla Giuria tra centinaia di partecipanti, categoria per categoria

Grafica:

Cattaneo Marco, Congiu Roberta, Fisicaro Lorena, Galuppo Pier Giacomo, Ghilarducci Laura, MacLeod Iain Antony, Malafronte Mauro, Mancinelli Pierpaolo, Markovic Marija, Vitaloni Rita, Yordanov Plamen

Scultura e installazioni:

Bottarelli Chiara, Belloni Giulio, Carluccio Giorgio, Ceredi Luisella, Degli Esposti Abra, Gaspari Claudio, Gilardoni Riccardo, Mancini Matilde, Morozzi Francesca, Nicoli Marco Luigi, Pedrali Fabrizio, Pressato Rosanna, Tarzariol Lucio, Ticchiati Massimo, Zanella Marco

Fotografia:

Anita & Alessio & Demis, Cattaneo Marco, Chiapponi Carlo, Chiarandà Pina, Crivellari Amos, Grapsia Katerina, Lombardo Marco, Marcon Sarah Arianna, Markovic Marija, Morlacchetti Simona, Sarchini Donatella, Shymanska Irena, Viola Marta

Pittura:

Atanasov Marian Georgiev, Berra Marina, Bizzotto G., Borlenghi Ugo, Brusa Paola, Buyda Yara, Cacciatore Anna Rita, Caldana Claudio, Carbone Antonio, Carella Domenico, Casarotto Tristano, Cattaneo Marco, Coccia Gabriele, Conti Roberta, Dal Forno Mariano, Dell'Arno Fabrizio, Demuro Tiziano, Di Domenico Paola, Fabbri Vasari Paola, Failla Betti, Galli Vanessa, Grimaldi Filly, Guadagna Claudio, Lautizi Sara, Lazzarini Roberto, Lobosco Serena, Longhitano Ruffilli Laura, Mačiulaitis Greta, Magno Saverio, Marin Luca, Meloni Michela, Meloni Paolo, Mirenda Melo, Miscioscia Luca, Mori Annalisa, Padelli Daniela, Pastorino Barbara, Perilli Antonio, Piccininni Laura, Piccolo Claudia, Pigolotti Gino, Pirani Andrea, Pirela Yajaira, Pitzalis Mercedes, Pontiggia Sergio, Pontremoli Valeria, Popescu Sergiu, Redivo Gualtiero, Rivoltella Jimmy, Roca Piero, Secci Franco, Serratore Antonella, Solares Alejandrina, Tarzariol Lucio, Tolli Gabriella, Traietti Claudio, Valentini Angela, Vecchione Veronica, Vigevani Maria Cristina, Vignato Mara, Vitaloni Rita, Vucci Luigi, Zambotti Luminoso Clara, Zingarelli Laura

La giuria sarà così composta:

Enrico Ravegnani – Curatore e direttore di Palazzo Racchetta a Ferrara,
Michele Govoni – Giornalista e critico de “La Nuova Ferrara”,
Daniele Gozzi – Fotografo e direttore dell’Associazione XArt di Modena,
Virgilio Patarini – Artista, critico e curatore, presidente di Zamenhof Art, autore di cataloghi dell’Editoriale Giorgio Mondadori e curatore del Ferrara Art Festival,
Valentina Carrera – Artista e curatrice, direttrice dello Spazio E di Milano.

LA RUGGINE E LA LUCE
Quadri, sculture e installazioni di Stefano Accorsi, Simone Boscolo, Andrea Boldrini, Valentina Carrera, Fabio Cuman, Nicola Elia Paolo Facchinetti, Moreno Panozzo, Virgilio Patarini, Luigi Profeta, Edoardo Stramacchia, Morgan Zangrossi, Sasha Zelenkevich

"It's better to burn out than to fade away cause rust never sleeps" ("Meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente, perché la ruggine non dorme mai"), cantava Neil Young nel 1979. E di ruggine che corrode i metalli e di luce sprigionata dalle fiamme è fatta questa mostra. Non solo in senso metaforico. Opere che gridano la loro presenza fisica, materiale sono presentate accanto a quadri che sussurrano il loro anelito alla trascendenza. L'hard ware dei bassorilievi, delle sculture e delle installazioni di Carrera, Panozzo, Patarini, Profeta e Zangrossi convive con il soft ware dei quadri di Accorsi, Boscolo, Facchinetti, Stramacchia e Zelenkevich. Con Luigi Profeta, l'equilibrista, che se ne sta nel mezzo, capace di restare in bilico tra l'una e l'altra cosa, nella stessa opera, che è quadro e piccola installazione al tempo stesso, fatta di oggetti concreti e parti in rilievo e di labili fotografie fissate sulla tela. E Fabio Cuman così hard nelle sculture e soft nei dipinti, e Valentina Carrera hard nei quadri e soft nelle composizioni fotografiche.

Nel 1915 Heinrich Wolfflin ricostruiva la storia dell'arte moderna seguendo le oscillazioni dei secoli tra forme chiuse e forme aperte, tra lineare e pittorico, tra chiarezza e oscurità: tra hard ware e soft ware (appunto) diremmo noi oggi. Oggi, quasi un secolo dopo, artisti della stessa generazione, ovvero la generazione post-moderna, quella delle post-avanguardie, possono essere, indifferentemente, o addirittura al tempo stesso, campioni dell'uno e dell'altro polo. Artefici di opere aperte o chiuse. Oscillando come acrobati tra la ruggine e la luce. Filosofi e artigiani.

Virgilio Patarini


RAIN DOGS IN THE FOG
Testi di Baudelaire, Mameli, Tenco, Coleridge e altri. Musiche dei Rain Dogs e altri.
"I sultani dell'approssimazione" nascono dal malaugurato incontro tra Stefano Accorsi (chitarra e voce), Riccardo Fritz Piricò (tastiere e voce) e Virgilio Patarini (voce). Nessuno dei tre sa davvero suonare o cantare decentemente e nella vita fanno altro (il pittore, l'attore-regista, l'artista-curatore) e inoltre non vanno d'accordo praticamente su nulla, non solo in campo musicale o letterario, ma anche politico, pratico, esistenziale. Per non parlare dei gusti in fatto di donne. Ma vantano una lunghissima frequentazione e collaborazione reciproca in campi paralleli alla musica: in teatro Patarini e Piricò, nell'arte contemporanea Accorsi e Patarini. Dalla loro nascita (o aborto?) si sono esibiti pochissime volte, in contesti spiazzanti: la galleria Zamenhof a Milano, Palazzo Zenobio a Venezia. Contaminano l'alto col basso, il teatro con la musica. Di solito si divertono